Ai più grandi piloti della F1, come Lauda, Prost, Schumacher e tanti altri, nel corso della loro carriera, per l’aspetto fisico, caratteriale e qualità di guida, sono stati spesso attribuiti soprannomi, talvolta anche bizzarri, che non tutti conoscono.
Michael Schumacher, che ha vinto ben 7 titoli mondiali e che negli anni 2000 insieme alla Ferrari ha sgretolato la concorrenza, era soprannominato “Il Kaiser” ovvero l’imperatore.
Ayrton Senna, tre volte campione del mondo con la McLaren e scomparso in un tragico incidente a Imola nel 1994, aveva un duplice soprannome: i suoi genitori da piccolo, all’età di quattro anni, lo chiamavano “Beco” per quel suo essere goffo; in seguito diventato uno dei piloti più talentuosi e forti al mondo, venne chiamato “Magic”.
Alain Prost, quattro volte campione del mondo, è stato considerato il più grande e ostico avversario di Ayrton Senna. I 2 diedero vita a quelli che probabilmente sono stati i duelli più entusiasmanti ma anche i più dibattuti della F1. Il culmine della loro rivalità si ebbe nelle gare di Suzuka del 1989 e 1990 dove si assegnarono entrambi i titoli mondiali. Nel 1989 il mondiale venne conquistato dal francese dopo non poche polemiche per l’incidente alla chicane prima del rettilineo. Nel 1990 il titolo andò al brasiliano che ammise di aver speronato volontariamente Prost in curva uno, restituendogli il “favore” dell’anno prima. Prost per la sua intelligenza combinata a un fortissimo approccio mentale alle corse, unito a uno stile di guida fluido, pulito e preciso con pochi errori, era soprannominato “Il Professore”, o anche “Napoleone”, per la sua statura, il gran numero di vittorie, e per la sua origine francese.
Nigel Mansell, campione del mondo 1992, era soprannominato “Il Leone”. Tale appellativo gli fu attribuito nel 1989, anno del dominio McLaren, quando riuscì a conquistare 2 vittorie. La prima al debutto in Brasile, la seconda in Ungheria, dopo una entusiasmante rimonta dalla 12° piazza in griglia.
Andreas Nikolaus Lauda, per tutti conosciuto come “Niki”, fu tre volte campione di F1, nel 1975 e 1977 con Ferrari e nel 1984 con McLaren. Protagonista dello spaventoso incidente nel 1976 al nordschleife che gli provocò gravi ustioni su tutto il corpo e soprattutto sul viso, era conosciuto come “Il Computer” per la sua freddezza e precisione di guida, e come “The Rat” per la caratteristica testa allungata e dei denti piuttosto sporgenti.
James Hunt, vincitore del mondiale di F1 nel 1976 e acerrimo rivale di Lauda, venne soprannominato “Hunt the Shunt” ovvero “Hunt lo schianto” per i suoi frequenti incidenti agli inizi della carriera
Questi i più grandi nomi del passato. Ma oggi è impossibile non citare Lewis Hamilton e Max Verstappen. L’inglese ha battuto qualsiasi record: numero vittorie, pole position, podi e giri veloci posizionandosi così in cima a tutte le classifiche. Pilota “affamato” in pista e alla ricerca continua della perfezione è conosciuto come “The Hammer”. Un termine coniato dal suo ingegnere di pista Pete Bonnington nel 2013, che venne utilizzato per dire a Lewis di spingere il più possibile: Hammertime!
L’olandese invece, sia per il suo modo aggressivo di guidare che per la sua velocità, è soprannominato “Mad Max”, nome che non gli è mai andato a genio, ma che ora potrà invece essere orgoglioso di esibire essendo diventato campione del mondo 2021.