Dall’Arabia Saudita, l’Alpine torna con grande fiducia, vista la grande competitività dimostrata dalla macchina. Stupendo, poi, il duello tra Fernando Alonso ed Esteban Ocon, che ha caratterizzato i primi giri.
Le prime due tappe della nuova stagione di Formula 1 sono andate in archivio. A strappare le prime pagine dei giornali ci hanno pensato Ferrari e Red Bull, le vetture migliori fino a questo momento. Ma dalle retrovie, c’è chi vuole provare a ritagliarsi uno spazio da protagonista: l’Alpine.
Classifica alla mano, la scuderia francese è la quarta forza del mondiale, frutto dei 16 punti totalizzati fino ad ora. Un bottino interessante, che testimonia la bontà del lavoro effettuato ad Enstone; a questo, poi, deve unirsi la grande qualità della coppia composta da Fernando Alonso ed Esteban Ocon, protagonisti di un duello mozzafiato tra i muretti di Jeddah.
DA SAKHIR A JEDDAH: L’A522 CRESCE
Ci eravamo lasciati in Bahrain con qualche interrogativo sul reale valore dell’A522. Sul circuito di Sakhir l’Alpine aveva fatto solo intravedere il suo reale potenziale; buon passo, buon bilanciamento, ma con la sensazione che la monoposto non avesse mostrato tutto ciò di cui era capace. In terra araba, invece, è avvenuto l’esatto contrario: sin dal venerdì, la vettura ha messo in mostra cose eccellenti, dimostrando in particolare una trazione di tutto rispetto, elemento che potrebbe aiutare e non poco nel resto della stagione. Inoltre, sul giro secco è stata inferiore soltanto a Ferrari e Red Bull, riuscendo persino a mettersi dietro la Mercedes. Forse c’è da lavorare ancora sul passo gara e la gestione delle gomme, ma la base da cui partire è senz’altro buona.
OCON-ALONSO, SPETTACOLO (FORSE) NON NECESSARIO
Sul fronte dei piloti, Esteban Ocon e Fernando Alonso hanno deliziato tutti gli spettatori con duello all’ultimo sangue, nella prima parte di gara. I due hanno messo in mostra un ottimo feeling con la macchina, riuscendo a sfruttare al meglio il potenziale dell’A522. Resta, però, un po’ di amaro in bocca: in primis per il ritiro dello spagnolo, costretto a parcheggiare la sua vettura all’entrata della pit-lane a metà gara; un colpo duro per il due volte campione del mondo, visto anche l’ottimo sesto posto del francese al traguardo. Ma soprattutto, proprio per quella battaglia con il compagno nei primi giri: sì, perché quei continui sorpassi e controsorpassi non hanno fatto bene né alle gomme, né alla gestione del carburante. Un’esuberanza a cui il team dovrà mettere un freno, perché ci sono le possibilità di disputare una stagione da protagonisti. E rischiare di comprometterla per questa ragione, sarebbe deleterio. Vedremo già in Australia come si evolverà la situazione.