Domenica 10 luglio 2022, si disputerà il XLI Grosser Preis von Österreich. Il circuito austriaco, nel corso della sua lunga e gloriosa esistenza, è stato teatro di epiche sfide e capitoli memorabili di storia della Formula 1.
Il 1982, per la Formula 1, costituisce un anno cruciale, ricco di episodi ed accadimenti che plasmeranno il corso stesso della categoria iridata. Il XX Grosser Preis von Österreich rappresenta una di queste pietre miliari. È il 15 agosto 1982 quando il circuito dell’Österreichring accoglie il circus della F1 per quello che è il quartultimo appuntamento stagionale. Sono previsti 53 giri, per un totale di 314,926 km (lunghezza circuito pari a 5,942 km).
A distanza di 40 anni, è ancora possibile assaporare ogni istante, ogni sfumatura di quel Gran Premio: video, fotografie, resoconti, classifiche testimoniano un presente divenuto ormai passato. Il GP d’Austria 1982 incarna la proverbiale altalena di emozioni e colpi di scena tipica della F1 di quegli anni. Le qualifiche sono dominate dalle Brabham BT50-BMW Turbo di Nelson Piquet e Riccardo Patrese: il brasiliano firma la pole-position in 1’27”612, alla media di 244,1 km/h.
Elio De Angelis, al volante della Lotus 91 (telaio 8)-Cosworth DFV, stampa il 7° tempo, ad oltre 4 secondi dalla Brabham di Piquet. I motori aspirati, su un tracciato veloce come quello in terra di Stiria, pagano dazio rispetto ai più esuberanti turbocompressi. La gara, tuttavia, sarà tutta un’altra storia…
I primi 27 giri di corsa sono monopolizzati dalle veloci Brabham di Patrese e Piquet. I due effettuano un pit-stop, ma quando rientrano in pista il film della gara prende un’altra piega. Prima Piquet e poi Patrese debbono abbandonare la corsa per problemi tecnici. A comandare il GP, ora, è Alain Prost su Renault RE30B. Il francese si issa in testa alla corsa per 21 giri, dal 28° al 48°, quindi ecco l’ennesimo colpo di scena: la monoposto lamenta problemi di alimentazione. Prost è costretto al ritiro.
Frattanto, De Angelis sfodera una delle migliori corse della sua carriera. Accorto, attento, veloce e costante come pochi altri, De Angelis balza, al giro 18, in terza posizione. Sfruttando anche la malasorte altrui, al giro 28 va ad occupare la seconda posizione. Il ritiro di Prost gli regala la vetta del GP.
De Angelis e la sua nera e oro Lotus debbono resistere per 5 giri. Keke Rosberg, in seconda posizione su Williams FW08-Cosworth DFV, sembra non costituire una concreta minaccia. Ma in una gara costellata da colpi di scena, la sceneggiatura regala l’ultimo coup de théâtre. Il cambio della Lotus 91 di De Angelis inizia ad avere problemi. Rosberg acciuffa il pilota romano: l’ultimo giro è da cardiopalma. Il finlandese della Williams tenta più volte il sorpasso che gli può valere la vittoria, ma De Angelis — con raro sangue freddo — respinge gli attacchi dell’avversario.
All’ultima curva dell’ultimo giro, i due si presentano appaiati all’uscita della Jochen Rindt Kurve. Rosberg prende la scia della Lotus di De Angelis, il quale, tuttavia, resiste. De Angelis vince un memorabile GP d’Austria. Il distacco è minimo: solo 5 centesimi di secondo separano i due piloti alla bandiera a scacchi. Il podio è completato da Jacques Laffite, terzo (doppiato di 1 giro) su Ligier JS19-Matra.
Per Elio De Angelis, si tratta della prima vittoria in F1. A questa, seguirà — nel 1985 — il successo al GP di San Marino sul tracciato di Imola, ottenuto grazie alla squalifica della McLaren di Alain Prost. A tutt’oggi, i 5 centesimi di secondo che hanno separato De Angelis e Rosberg costituiscono il quarto distacco più ridotto nella storia della F1. Solo i GP di Italia 1971 (Peter Gethin-Ronnie Peterson: 0,010 s), USA 2002 (Rubens Barrichello-Michael Schumacher: 0,011 s) e Spagna 1986 (Ayrton Senna-Nigel Mansell: 0,014 s) vantano distacchi finali più contenuti.
Per la Lotus, invece, il successo in terra d’Austria coincide con la vittoria numero 72. Era dal GP dei Paesi Bassi 1978 (Mario Andretti, Lotus 79-Cosworth DFV) che la Lotus non conquistava il gradino più alto del podio. Artefice del “miracolo Lotus”, Colin Chapman. Il genio inglese — classe 1928 — non potrà più festeggiare altri podi e nuove vittorie, al suo stile, lanciando in aria il proprio cappello: morirà il 16 dicembre 1982, stroncato da un attacco cardiaco all’età di 54 anni.
Elio De Angelis e Colin Chapman. Due personaggi così diversi uniti dalla Lotus, dalla Formula 1, dal desiderio di vincere e coronare i propri sogni. Ma soprattutto, leali l’uno verso l’altro, secondo un rapporto professionale fatto di rispetto e stima reciproca. De Angelis e Chapman lavoreranno assieme per tre stagioni, dal 1980 al 1982. Elio proseguirà la propria carriera in seno alla Lotus anche dopo la morte di Chapman, sino alla fine del 1985.
Difficoltà professionali ed una morte prematura accomunano Elio De Angelis e Colin Chapman. Ma quel 15 agosto 1982, tutto sembrava perfetto…
1982 Austrian Grand Prix highlights – YouTube