Dopo la gara di Spa-Francorchamps, la Formula 1 si trasferisce subito a Zandvoort, per il Gran Premio di Olanda dove Pirelli ha nominato le tre mescole più dure della gamma PZero.
Per Zandvoort Pirelli ha selezionato le tre mescole più dure della gamma PZero: C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft.
Quest’anno il gap tra C1 e C2 è maggiore: un’altra ragione per cui in questo weekend i team potrebbero prediligere le due mescole più morbide.
Il banking sulle curve 3 e 14 è di circa 18 gradi: per fare un confronto, la storica Parabolica sul vecchio tracciato di Monza (prossima tappa in calendario) ha un banking medio di circa 30 gradi. Rispetto ad altri circuiti moderni: Indianapolis ha un banking di 9 gradi e Gedda di 12.
Il circuito di Zandvoort sottopone a forze g elevate lungo tutto il giro da 4,2 chilometri: frenare per l’entrata in curva 1 e in curva 11 genera una decelerazione di circa 5 g, mentre la curva 7 sottopone a un’accelerazione laterale di circa 5g.
Come suggerisce il nome, Zandvoort può essere soggetto al deposito di sabbia sull’asfalto, e la posizione del circuito vicino alla costa determina anche frequenti cambi di direzione del vento.
“Zandvoort si è dimostrata una novità spettacolare nel calendario dell’anno scorso. Le zone più impegnative per i pneumatici sono le curve 3 e 14, entrambe con banking, che vengono percorse a velocità elevate e sottopongono le monoposto a una combinazione di forze: la deportanza insieme a accelerazioni laterali. Questo, oltre alle ulteriori sfide poste dalla conformazione del circuito, è il motivo per cui abbiamo selezionato le tre mescole più dure della gamma. È solo la quarta volta quest’anno che facciamo questa nomination, dopo i GP di Bahrain, Spagna e Gran Bretagna. Il nuovo pacchetto vettura-pneumatici introdotto quest’anno dovrebbe facilitare i sorpassi su una pista in cui la scorsa stagione era difficile superare: la maggior parte dei piloti infatti ha effettuato una sola sosta per non perdere la posizione, ma è possibile che questa volta puntino maggiormente sulle mescole più morbide: in questo caso potremmo vedere più strategie a due soste e i piloti potrebbero spingere ancora di più”.