Con entrambi i mondiali in direzione Max Verstappen e RedBull, queste ultime 6 gare per la Ferrari saranno alla ricerca di vittorie che mancano ormai dal Gran Premio d’Austria.
Dopo la grande partenza in entrambe le classifiche, tra errori e rotture, la Ferrari non solo ha perso i due mondiali, ma adesso deve guardarsi dal ritorno di Mercedes che nelle ultime 5 gare ha recuperato ben 31 punti.
I punti che separano la casa di Stoccarda dalle Rosse di Maranello sono soltanto 35, ma dopo la pausa estiva la Mercedes sembra aver recuperato terreno sulla Ferrari e questo potrebbe accendere la lotta per il secondo posto.
Un punto cruciale in questa lotta sarà sicuramente quello delle Power Unit. La Mercedes durante tutto il campionato ha dimostrato una buonissima affidabilità, con George Russell che ha messo in campo una costanza nei risultati mai vista prima.
Dalla parte opposta la Ferrari ha mostrato performance, soprattutto nel giro secco, ma una fragilità della PU che ha costretto Sainz e Lecler a scontare più volte la penalità in griglia. Visto l’andamento e soprattutto la non disponibilità di alcune PU, sembra che la Ferrari sarà costretta a scontare una nuova penalità motore al fine di difendersi da un eventuale ritorno di Mercedes in classifica.
Analizziamo insieme le gare rimanenti in calendario e vediamo dove potrebbe essere conveniente andare a fare questa eventuale sostituzione.
Singapore e Giappone:
A meno di rotture impreviste, è impossibile che nella trasferta asiatica la Ferrari opti per un cambio di PU con conseguente penalità. Quella di Singapore è una pista che non offre molte possibilità di sorpasso e partire dal fondo vorrebbe dire sperare in una gara folle. Per quanto riguarda invece il Giappone, anche in questo caso le possibilità di sorpasso non sono molte e soprattutto nella prima parte, un motore più fresco non farebbe la stessa differenza delle prossime piste.
USA:
Il cambio di PU in America avrebbe abbastanza senso, ci sono lunghi rettilinei e curve molto veloci in cui il motore nuovo può fare differenza, ma anche questa scelta comporterebbe alcuni rischi. Il primo su tutti è che le piste che seguono sono anch’esse molto “di motore”, quindi il rischio sarebbe quello di arrivare alle ultime gare con una PU con già più di 300 km alle spalle. Il secondo rischio sarebbe quello in cui Mercedes non opta per la sostituzione della PU, guadagna punti su Ferrari, per poi montare quella fresca nelle gare successive, andando non solo a limitare i danni, ma affrontando le ultime gare al massimo vista la loro affidabilità.
Messico:
Ecco sicuramente la prima scelta. Si tratta di una pista di motore, con lunghi rettilinei e alettoni ad alta incidenza (l’aria è rarefatta in altura) e quindi recuperare per rientrare nel gruppo di testa sarebbe molto facile. A questo dobbiamo aggiungere che resterebbero comunque molti punti disponibili, contando anche il GP del Messico, quindi la Ferrari avrebbe poi modo di recuperare/ampliare l’eventuale distacco in classifica.
Brasile:
Altra scelta possibile in cui fare il cambio, ma molto più rischiosa in quanto presenta il week-end con la Sprint che può rappresentare un arma a doppio taglio. Se lo scorso anno abbiamo visto come Hamilton aveva tranquillamente recuperato tutti, quest’anno la Sprint assegna più punti, quindi le Ferrari dovrebbero ottimizzare il risultato del sabato, ma andare poi a limitare i danni la domenica. Questa scelta può aver senso solo se la Ferrari si troverà ad amministare il vantaggio in classifica, mentre se dovesse trovarsi ad inseguire allora la scelta del Messico resta la migliore.
AbuDhabi:
Questa scelta non è contemplata, a meno di eventuali rotture non previste. Partire dal fondo qui significa essere costretti ad una rimonta difficile, oltre al fatto che sarebbe l’ultima occasione per prendere punti, quindi non dovrebbero commettere errori e abbiamo visto come quest’anno la Ferrari non sia molto brava a gestire situazioni sotto pressione.
Vediamo dunque come la finestra USA-Messico-Brasile sia quella ottimale per il cambio di PU, ma dobbiamo tenere a mente la possibilità di farlo con entrambi i piloti, senza far perdere loro delle posizioni in classifica, quindi il quadro potrebbe essere il seguente:
Nell’eventualità che la Ferrari sia costretta ad inseguire la Mercedes dopo la trasferta asiatica, la scelta più sensata sarebbe quella di far scontare al pilota “sicuro” in classifica la penalità in America, mentre all’altro in Messico. In questo modo resterebbero abbastanza gare per recuperare punti in classifica costruttori, mentre il pilota che sta lottando per la posizione in classifica potrà sfruttare la rimonta in Messico e il week-end del Brasile per spingere al massimo e fare bottino di punti.
Nell’eventualità che la Ferrari sia davanti a Mercedes dopo la trasferta asiatica, converebbe di nuovo far scontare la penalità in Messico al pilota con la classifica incerta, mentre a quello con la posizione stabile in Brasile, per cercare di raccogliere il maggior numero di punti.