Le nuove gomme Pirelli introdotte a Silverstone stanno mietendo le prime “vittime”, come vi avevamo anticipato. A farne le spese sicuramente Ferrari e Aston Martin che hanno fatto un deciso passo indietro in termini di competitività.
La storia si è ripetuta anche quest’anno. Ogni cambiamento che viene introdotto, nel bel mezzo di un campionato del mondo, ha delle conseguenze sui valori in pista. Lo è stato in passato e lo è stato anche recentemente con l’introduzione, da parte di Pirelli, di un nuovo pneumatico con carcassa modificata. A partire dal Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, il fornitore di penumatici ha deciso di portare in pista una novità, per “contrastare” il livello di performance che le monoposto avevano raggiunto, rispetto a quanto stimato a inizio anno.
Mario Isola, responsabile di Pirelli in Formula 1, aveva affermato che le modifiche alla carcassa delle gomme non avrebbe in alcun modo alterato i valori in pista e le nuove coperture avrebbero avuto il medesimo comportamento delle “vecchie”, utilizzate fino in Austria.
Purtroppo non è stato così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A farne le spese in maniera più importante sono stati sicuramente due Team: Ferrari e Aston Martin. Sul primo non avevamo quasi dubbi. La Scuderia di Maranello è storicamente quella che ci mette più tempo per capire certi comportamenti della vettura, legati soprattutto all’interazione con gli pneumatici. Fred Vasseur aveva parlato di come le nuove Pirelli potessero essere dei “game changer” ma si era anche auspicato che il cambiamento potesse essere a suo favore. Purtroppo per lui non è stato così.
A questo proposito, anche nella giornata di ieri e dopo la deludente qualifica, il Team Principal della Ferrari ha detto: “Ci aspettavamo di più in questo weekend”.
Ancora più pesanti le parole di Fernando Alonso. Il pilota spagnolo dell’Aston Martin, al termine della sessione di qualifiche del Gran Premio d’Ungheria, dove ha chiuso con un misero ottavo posto, ha attaccato senza mezzi termini Pirelli per le novità agli pneumatici introdotte a Silverstone: “In tutte le prove libere abbiamo visto una griglia un po’ ‘mischiata’ tra tutti. Tutto il weekend è stato strano. Un po’ è la pista, un po’ è questa nuova costruzione gomma di Pirelli, di cui parliamo poco, ma ha cambiato le cose”.
Parlando ai microfoni di Sky Sport F1 il pilota spagnolo ha voluto sottolineare con forza come le nuove coperture Pirelli abbiano di fatto rimescolato i valori in pista: “Red Bull è passata da dominare e fare prima e seconda in tutte le gare a non fare più nemmeno la pole position e Checo si qualifica faticosamente in Q3. Noi in Aston Martin abbiamo avuto un calo di perfomance dal nulla. Alfa Romeo va forte, McLaren va forte. Quando cambi le regole a metà campionato non è mai bello”.
Le accuse del pilota spagnolo non sono certe campate in aria e i numeri sono lì a dimostrare che qualche cosa è cambiato. Se andiamo infatti a guardare il risultato in qualifica della monoposto numero 14 di Alonso, possiamo notare come a Silverstone prima e all’Hungaroring poi, siano arrivati i due peggiori risultati dell’intera stagione. Nono al via in Gran Bretagna e ottavo in Ungheria, quando invece la sua posizione media in griglia negli altri nove Gran Premi era stata la quarta, escludendo la pessima qualifica di Barcellona.
Qualcosa di analogo è successo in casa Ferrari. Guardando sempre alle qualifiche, il 5° posto medio nelle ultime due sessioni disputate, è un pessimo risultato se paragonato alla posizione media della prima Ferrari in griglia durane le altre 9 gare disputate quest’anno: 2,6, se escludiamo la brutta qualifica Canadese. In gara poi, lo abbiamo visto a Silverstone, sia la Ferrari che Aston Martin hanno faticato e non poco, mentre altri team si sono subito trovati molto più a loro agio con le nuove Pirelli.